Archivio tag: prosciutto italiano

SEMPRE MENO PROSCIUTTI DOP. LA CRISI SI RIPERCUOTE SUI PRODOTTI DI QUALITA’

 

La crisi che sta colpendo il settore suinicolo si ripercuote soprattutto sulle produzioni a denominazione d’origine. Sono sempre di meno i pezzi avviati alla produzione di prosciutti Dop.

Lo segnala Confagricoltura analizzando i dati messi a disposizione dalle strutture consortili delle due principali produzioni tutelate (Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele), che evidenziano come nel mese di maggio 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, si sia registrata una contrazione del numero di cosce fresche avviate alla salatura del 16,8% per il Parma e del 15,7% per il San Daniele. Dal raffronto gennaio-maggio 2009, rispetto all’analogo periodo del 2008, emerge una contrazione del 7,8% per il Parma e del 12,8% per il San Daniele.

In controtendenza con il comparto DOP le lavorazioni non tipiche, che nei primi cinque mesi del 2009 hanno registrato incrementi del 4%.

Dati significativi che sottolineano la progressiva perdita di interesse per le produzioni di qualità, a seguito dei costi necessariamente più elevati.

Considerata l’estrema specializzazione della nostra struttura produttiva, Confagricoltura richiama l’attenzione sulla necessità di dare urgentemente corso ad interventi finalizzati ad un recupero della redditività degli allevatori. A cominciare dall’avvio di politiche volte a favorire l’organizzazione commerciale e la riorganizzazione della produzione – anche attraverso la diversificazione dell’orientamento produttivo del sistema nazionale – la tracciabilità dell’origine della materia prima, la valorizzazione della qualità.

E’ in gioco la produzione italiana che, in Europa, rappresenta poco meno del 6% del patrimonio suinicolo.


Coldiretti alla guerra del prosciutto

Coldiretti: “Prosciutti ottenuti da maiali stranieri vengono venduti a molti consumatori convinti di acquistare un prodotto italiano“. Fida: “Statististiche usate in modo spregiudicato per conquistare spazi di mercato a danno della distribuzione”.

Non si ferma l’offensiva di Coldiretti contro il mondo del commercio, con particolare riferimento alla “questione” dei prosciutti. “Se le statistiche ufficiali – ha detto il presidenti di Coldiretti Sergio Marini – dicono che solo il 32% dei prosciutti offerti in Italia proviene da maiali italiani, mentre la Fida Confcommercio afferma che oltre il 90% per cento dei prosciutti venduti sono dichiarati italiani, significa che oltre la metà (58% 90 meno 32) dei prosciutti nei negozi e nei supermercati vengono spacciati per italiani senza esserlo, all’insaputa dei consumatori”.

Anche in questo caso la puntuale replica della Fida non si è fatta attendere: “Ormai è noto – ha commentato il presidente Dino Abbascià – l’uso spregiudicato e strumentale che la Coldiretti fa dei numeri e delle statistiche per conquistare in modo improprio e attraverso una concorrenza sleale spazi di mercato a danno della distribuzione”. “Si va dal bluff, già smascherato recentemente anche dal Sole 24 Ore, dei prezzi più bassi che sarebbero praticati nei farmers’ market, alle accuse del tutto prive di fondamento che vedrebbero la Gdo imporre agli agricoltori accordi capestro”. “Se si è, dunque, arrivati alla guerra del prosciutto – ha osservato Abbascià – vuol dire che la Coldiretti è davvero arrivata ‘all’osso”. “Ma una precisazione è d’obbligo – ha concluso Abbascià – anche per sgombrare il campo da equivoci: nei circa 60.000 negozi alimentari aderenti alla Fida-Confcommercio le quote di mercato dei prosciutti venduti sono così suddivise: prosciutto Parma 61,25%, prosciutti regionali dop (S. Daniele, toscano, ecc) 16,55%, prosciutti nostrani 12,80%, prosciutti esteri 9,40%”.