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Conviene o meno investire in oro?

L’oro è, da sempre, il bene rifugio per eccellenza, l’investimento sicuro che, nel tempo, garantisce un incremento del capitale.

In maniera periodica, questo metallo prezioso, torna alla ribalta ed, oggi, la quotazione dell’oro 24 carati è di 34,82 € al grammo, quasi come accadeva a Novembre 2011, con la drammatica fuoriuscita dei debiti pubblici sia in Italia sia in Spagna.

Ma vediamo se sia davvero possibile, per un privato risparmiatore, accedere agli investimenti in oro e, soprattutto, se questi siano convenienti.

 

Certificati o lingotti? Il metallo giallo in carta

 

È chiaro che, quando si pensa agli investimenti in oro, la prima immagine che viene in mente, è quella del lingotto, ma in realtà, la maniera più semplice per investire è quella di acquistare certificati specializzati o fondi.

Un altro investimento, spesso poco noto, è l’Etc – Exchange Traded Commodity, ossia strumenti quotati sui quali è possibile fare un investimento di tutto il patrimonio, anche scegliendo una sola materia.

Tali prodotti, nella maggior parte dei casi, ha come fonte i derivati, ossia i contratti finanziari collegati alle oscillazioni delle quotazioni dell’oro.

In alcuni casi, invece, la sottoscrizione inserisce nel portafoglio dell’oro fisico, spesso preferibile, perché in grado di restituire in modo più preciso e fedele il reale valore della materia prima.

Gli investimenti in oro cartaceo sono veloci e comodi ma, chiaramente, comportano rischi accessori, specie nel caso degli Etc, perché l’emittente potrebbe risultare insolvente.

 

I lingotti: un classico intramontabile

 

I risparmiatori privati, in Italia, possono, ormai da molti anni, detenere anche oro non lavorato, intendiamo oro puro in lingotti.

Le dimensioni dei lingotti sono variabili, ma il loro valore per grammo è, a differenza di quanto si potrebbe pensare, inversamente proporzionale al loro peso.

Per essere chiari, 1000 lingotti dal peso di un grammo hanno un valore superiore a quello di un solo lingotto da un chilo, in relazione ai costi di produzione.

In questo caso anche se la quotazione oro è identica, il valore cambia a causa dei costi di lavorazione per produrre i lingotti stessi.

Il consiglio degli esperti sarebbe quello di acquistare lingotti dal peso di circa 12,5 kg, commercializzati nei mercati d’oro regolamentati e raffinati da personale autorizzato.

Ogni lingotto ha un numero di serie, un livello di purezza di almeno il 99.5% ed il loro peso è certificato in maniera ufficiale.

L’oro, così trattato, viene definito “saggiato“.

I lingotti che superano il test di verifica vengono definiti come Good Delivery dal mercato dell’oro professionale e restano in possesso di tale status fino a quanto sono protetti in caveau accreditati dal mercato riconosciuto dell’oro.

Ogni spostamento di lingotti viene registrato, al fine di garantire una catena di integrità, che viene interrotta con la fuoriuscita dei lingotti dal caveau autorizzato.

Come l’attività del Compro Oro è cambiata a Roma nel corso degli anni

Non è certo soltanto a Roma che i passanti hanno potuto osservare, negli ultimi anni, un rapido aumento delle attività chiamate “Compro Oro“. Tuttavia, la Capitale è proprio uno dei luoghi in cui il fenomeno si è verificato con una frequenza più elevata e in cui la controtendenza attuale, ossia la loro sparizione, ha iniziato a prendere piede con maggiore intensità.

 

L’attività del compro oro

In linea di massima, il compro oro è un’evoluzione del monte dei pegni, quei negozi in cui le persone si recavano tempo addietro per ottenere dei soldi in cambio dei propri beni, con la possibilità di riscattarli entro un certo periodo.

Il compro oro a Roma  tuttavia, commercia soltanto in gioielli e in generale oggetti preziosi, che poi rivende ai suoi clienti come usati (spesso dopo averli ricostruiti aumentandone il prezzo) oppure fonde per ricavarne direttamente il valore in oro, argento o delle pietre al loro interno.

In seguito al Decreto Legge numero 251 del 22 maggio 1999, l’attività del compro oro viene regolamentata e legalizzata e pertanto questo tipo di attività inizia a diffondersi, ma non prima del biennio 2000-2001.

 

La rapida ascesa dei compro oro a Roma

Fu con l’avvento della crisi economica mondiale che i compro oro si diffusero maggiormente, nella Capitale come in tutta Italia. Le persone che avevano perso il lavoro o che non riuscivano a sopravvivere con le loro sole forze iniziarono a rivolgersi a questo tipo di istituti per dare via i propri beni e ottenerne in cambio denaro. La loro crescita in termini numerici fu alimentata anche dal continuo aumentare delle quotazioni dell’oro, cosa che fece diventare sempre più redditizia l’attività.

 

Il declino del settore

Nonostante la forza travolgente che fece nascere centinaia di compro oro a Roma dal 2007 in poi, negli ultimi tempi molti di loro stanno cedendo la gestione del negozio, oppure lo chiudono direttamente. Questo fenomeno è dovuto in parte alla forte concorrenza tra i tanti soggetti che esercitano l’attività e in parte ad una vera e propria mancanza di merce: le persone, infatti, iniziano a non possedere più oggetti preziosi, perché la stragrande maggioranza della popolazione li ha già venduti in passato proprio a causa della crisi economica.

Come investire nel mercato forex

Il mercato forex, anche conosciuto come mercato valutario, é il mercato dove vengono scambiate le valute in coppia, ossia, il valore di una valuta viene espresso mediante un tasso di cambio che la comparsa ad un’altra valuta per stabilire quale sia la quantità di valuta quotata che si deve avere per comprare una unità di valuta base. Nel mercato forex operano moltissimi investitori, tra cui banche centrali, banche nazionali, grandi speculatori e piccoli trader, tutti che si guadagnano la loro fetta di ricchezza, tutti che rincorrono il sogno, che per alcuni é già realtà, di disporre di una liquidità decisamente fuori dal comune.

Per investire nel mercato forex hai bisogno di nozioni di analisi tecnica, ossia, della disciplina che si occupa di analizzare il mercato mediante i grafici di prezzo. Il grafico di prezzo riporta fedelmente il prezzo di una data coppia di valuta in modo cronologico. Se si osserva un grafico di prezzo si può facilmente notare che la successione del valore del tasso di cambio non é caotica, ma segue una certa linea, segue delle tendenze.

Cosa sono le tendenze?

Le tendenze sono essenzialmente delle direzioni intraprese dal prezzo in un dato arco di tempo. Quando parliamo di tendenza ci riferiamo ad ad una successione di massimi e minimi di mercato che possono essere crescenti o decrescenti.

Nel caso i massimi ed i minimi siano crescenti avremo una tendenza di tipo rialzista

Nel caso i massimi ed i minimi siano decrescenti avremo una tendenza ribassista

COME SFRUTTARE LE TENDENZE NEL MERCATO FOREX

Una tendenza, quando si indebolisce, tende a cambiare direzione, si passa quindi da una tendenza rialzista ad una ribassista e viceversa, in una successione continua e costante di tendenze a rialzo e tendenze a ribasso. Il trader attento opera nella fase di inversione, approfittando del passaggio da una tendenza ad un’altra ed investendo nella direzione che i prezzi stanno per intraprendere.

Maggiori informazioni su www.forexguida.com

Prestiti: ogni mese 1000 italiani ne chiedono uno per fare un ritocchino

La bellezza prima di tutto, anche della crisi. A riprova di questo portiamo un dato: ogni mese circa 1000 italiani chiedono un prestito per farsi fare un ritocchino. Entriamo nello specifico: nel nostro Paese più di 1000 persone cercano liquidità per pagare i trattamenti estetici . Per questo si ricorre anche a enti creditizi che concedono credito da utilizzare come meglio si chiede. Guardando i dati ci si potrebbe stupire, dato che a chiedere un finanziamento per il ritocchino sono per lo più gli uomini, che fanno registrare una percentuale del 56%. Le donne, invece, sono il 44%. I richiedenti sono compresi in una fascia di età che si aggira attorno ai 40 anni. La maggior parte di questi sono dipendenti privati (53%). Tuttavia anche le categorie colpite dalla crisi, in particolar modo casalinghe, pensionati e disoccupati, chiedono un prestito per ripagare un intervento di chirurgia estetica. Ma che cifra si richiede? In media vengono chiesti circa 9.200 euro e di solito vengono rimborsati in 5 anni. Voler migliorare il proprio aspetto, ricorrendo anche al costosissimo bisturi, viene quindi prima di molte altre cose per tanti italiani che inseguono questo sogno. La possibilità di dilazionare i pagamenti favorisce questa decisione.