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Con “Fellow” un nuovo ponte tra Toscana e Usa

 

Si chiama “Fellow”, è la prima rivista italiana di questo genere totalmente bilingue, cioè con i testi interamente tradotti anche in inglese. Nasce a Firenze e punta a diventare un nuovo ponte di amicizia e dialogo tra la Toscana e gli Stati Uniti. Ma le ambizioni sono ancora più alte, perché se in questi mesi si è parlato molto di Usa, in occasione del cammino che ha portato Obama alla presidenza, mancava ancora uno strumento in grado di condividere idee e opportunità dell’economia, della scienza, della ricerca, dalle possibilità di import-export alle nuove frontiere della medicina e delle biotecnologie. «Una rivista che di fatto segna un’ulteriore importante tappa nel rafforzamento dei legami già di assoluto rilievo che esistono tra la Toscana e gli Stati Uniti – ha ricordato il vicepresidente Federico Gelli – Basti pensare alla straordinaria presenza di sedi di università americane sul nostro territorio o ai dati del nostro export in Usa soprattutto per quanto riguardo l’agroalimentare di qualità, oppure a esperienze di grande significato etico e formativo, quali quelli che hanno portato gli studenti della Syracuse University al lavoro nei campi confiscati alla mafia, fianco a fianco con i loro coetanei italiani. Solo alcuni esempi dei legami che esistono e che non possono che essere ulteriormente alimentati da una rivista come Fellow»
Tra le iniziative ricordate da Gelli come esempio di proficue relazioni tra la Regione Toscana e gli Usa anche il progetto Best (Business exchange and student training, borse di studio per giovani toscani nella Silicon Valley). Senza dimenticare le 24 sedi universitarie presenti a Firenze, con circa 800 corsi attivati negli ultimi anni.
Tra gli obiettivi di “Fellow”, la promozione delle attività imprenditoriali e intellettuali toscane negli Stati Uniti, oltre a un’attenta osservazione del mercato finanziario americane e delle sue potenziali capacità di attivare nuovi investimenti nella nostra regione. Ma la rivista punta anche a proporsi come tramite di una più intensa collaborazione tra le università toscane e i più importanti campus statunitensi, sia nell’ambito della ricerca scientifica che della formazione di una più dinamica cultura d’impresa.


Conquistati gli States con i Vini di Toscana. Prossimi appuntamenti in Gran Bretagna, Germania e a Verona, per il Vinitaly


Il tour mondiale dell’VIII Selezione dei Vini di Toscana non poteva cominciare in modo migliore. Le tre tappe americane di Boston (24-25 gennaio), New York (27-28 gennaio) e Miami (30 gennaio) hanno fatto registrare il tutto esaurito, per un totale di oltre 1500 importatori statunitensi presenti. Tra i vini più apprezzati: il Brunello, la cui immagine non sembra aver risentito delle polemiche nostrane. Inserita all’interno della “Prima convention dell’industria vinicola italiana negli Stati Uniti” – organizzata dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) e dalle Regioni Abruzzo, Calabria, Lombardia, Toscana e Veneto – la tre giorni americana ha visto la partecipazione di ben 165 aziende toscane e un fitto calendario di seminari e degustazioni guidate dall’enologa Barbara Tamburini, la cui professionalità è stata molto apprezzata dagli operatori.Soddisfatto, per il successo della Toscana, l’Assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna: «Le imprese toscane hanno visto consolidare la loro immagine negli Stati Uniti. E questo significa naturalmente un consolidamento anche degli affari. Il successo delle produzioni vitivinicole della nostra regione nel tour americano fa ben sperare per l’andamento futuro delle esportazioni di vino negli Stati Uniti». L’export verso gli USA, che nei primi 9 mesi del 2008 ha fatto registrare una contrazione dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2007, è un export che comunque mostra una tenuta del mercato statunitense, nonostante la crisi in atto. Nell’analizzare questo dato, come sottolinea Francesco Felici dell’IRPET, è necessario, infatti, tener conto che il 2007 è stato un anno eccezionale per le nostre esportazioni vitivinicole.
Rientrata dagli States il 1 febbraio scorso, la Selezione dei Vini di Toscana è già pronta per il prossimo appuntamento. Destinazione: Londra, dove il 24 febbraio si terrà, al Dorchester Hotel, una presentazione organizzata da Promosiena.
Dal 29 al 31 marzo, sarà poi la volta di Dusseldorf per un seminario nell’ambito di ProWein 2009 e, appena due giorni dopo, dal 2 al 6 aprile, la Selezione si presenterà a Verona per la 43esima Edizione di Vinitaly. A maggio, nuova trasferta intercontinentale alla volta di Montreal, per un seminario espressamente dedicato al concorso toscano e ritorno in quel di Londra per The London International Wine & Spirits Fair, dal 12 al 14 maggio. Infine, dal 21 al 25 giugno, la Selezione volerà al Parc des Exposition di Bordeaux-Lac per Vinexpo.
L’ultima edizione della Selezione dei Vini di Toscana, tenutasi a Siena ad ottobre, ha toccato la cifra record di 1.207 etichette in gara e ha premiato ben 807 vini – il 67% del totale – nonostante l’innalzamento dello standard minimo di votazione da 80 a 82 punti. Diploma di merito per 504 vini e diploma d’onore per 85, mentre hanno ottenuto la Menzione speciale – riservata ai vini con punteggio pari o superiore a 85 – ben 303 vini, il 38% di quelli selezionati.


Olio d’oliva, Florida nuova frontiera del made in Italy

 

Olio d’oliva, Florida nuova frontiera del made in Italy
Il Velino – 3 ore fa
Roma, 26 gen (Velino) – Sarà la Florida con Miami e Palm Beach la nuova frontiera dell’olio extra vergine di oliva made in Italy.