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Agriturismo Verona: Agriturismo San Mattia

Agriturismo Verona: due parole, un binomio perfetto per introdurre l’agriturismo San Mattia, scelta migliore per chi è in cerca di relax, essendo situato sugli splendidi colli di Verona. Ideale dopo aver trascorso una giornata nella città di Romeo e Giulietta e peculiare per il mix dato dal suono delle campane e il silenzio della campagna.

Meta perfetta per trascorrere un weekend a Verona, è dotato dei principali comfort, consente connessione ad Internet e si distingue per le sue camere spaziose, che possono arrivare fino a quattro posti letto. La cucina è ottima e sin dalla prima colazione consente l’assaggio di marmellate prodotte con i vari frutti del posto. Prezzi iper competitivi: consigliato.

Vacanze: sei italiani su dieci rientrano con cibo e vino come souvenir

 

Vacanze: sei italiani su dieci rientrano con cibo e vino come souvenir

Quasi sei italiani su dieci rientrano portando con se un prodotto alimentare tipico del luogo di vacanza che è stato il souvenir preferito dai turisti che hanno trascorso le ferie estive in Italia nel 2009. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it  dal quale risulta peraltro che, nonostante la situazione di crisi, appena il 12 per cento dei vacanzieri ha rinunciato a qualsiasi tipo di ricordo della vacanza. Il prodotto alimentare caratteristico del territorio come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve è stato il piu’ gettonato con il 58 per cento di preferenze, ma apprezzati sono stati anche i prodotti artigianali locali (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc.) con il 25 per cento mentre in calo sono i ricordi piu’ commerciali come cartoline, gadget e magliette che sono stati acquistati solo dal 5 per cento dei turisti.

La tendenza a fare spese utili ha dunque favorito – sottolinea la Coldiretti – l’acquisto come ricordo nei luoghi di vacanza dei prodotti alimentari tipici da consumare al ritorno a casa con parenti e amici. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise – sottolinea la Coldiretti – sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo “appetitoso” dei luoghi di vacanza.


Una tendenza in rapido sviluppo favorita – continua la Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo.

Il turismo enogastronomico vale infatti – continua la Coldiretti – cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l’unica nel mondo a poter offrire 182 denominazioni tutelate dall’Unione Europea e 4.471 specialita’ tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). Specialità nostrane che – precisa la Coldiretti – possono essere acquistate nella grande varieta’ dei percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicita’ del territorio e, oltre ai diciottomila agriturismi, 60.700 tra frantoi, cantine, malghe e cascine dove comperare direttamente dai produttori senza intermediazioni.

La novità dell’estate 2009 è stato però l’apertura in molte città e località turistiche dei marcati degli agricoltori di campagna amica ( www.campagnamica.it  ) organizzati dalla Coldiretti dove è possibile fare acquisti di prodotti genuini direttamente dal campo alla tavola alla tavola.

Il prodotto tipico locale piace anche agli stranieri come dimostra una ricerca dell’Istituto Piepoli-Leonardo-Ice nella quale si evidenzia che a mantenere vivo il ricordo dell’Italia per quasi uno straniero su due (45 per cento) sono proprio il cibo e il vino Made in Italy. Ad essere particolarmente attratti dalle specialità alimentari Made in Italy sono nell’ordine – conclude la Coldiretti – i cittadini svedesi (70 per cento) e americani (58 per cento), mentre il gradimento è più basso per quelli cinesi (31 per cento) e per i russi (28 per cento) che preferiscono i prodotti della moda.

 

Quale souvenir è il preferito nel luogo di vacanza? %

Un prodotto agroalimentare tipico, caratteristico del territorio 58

Un prodotto artigianale (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc.) 25

Un ricordo commerciale (cartoline, gadget, maglietta, ecc.) 5

Niente, per risparmiare 12

Fonte: Sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it

 

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Alimentare Made in Italy: nel 2008 + 32% frodi a tavola

Alimentare: nel 2008 + 32% frodi a tavola

La scoperta da parte dei Carabinieri del Nas di Udine di un vasto commercio di false uova biologiche con data di scadenza posticipata, messo in piedi da una ditta friulana, è una ulteriore prova della necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola, che nel 2008 hanno visto un vero e proprio boom (+ 32 per cento) del valore degli alimenti sequestrati. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare l’operazione condotta dai carabinieri dei Nuclei anti sofisticazioni che ha portato a rinvenire un traffico ben organizzato di prodotto falsificato e non in regola con le norme igienico sanitarie.

Nel 2008 – ricorda Coldiretti – ha raggiunto un totale di quasi 159 milioni di euro il valore dei cibi e delle bevande sequestrate dai carabinieri dei Nas nella lotta contro le frodi e le sofisticazioni grazie alle 27.633 ispezioni effettuate. Il maggior numero di arresti si è verificato nel settore degli oli e grassi con 41 persone interessate, seguito dalla ristorazione ( 6 in manette) e dalle carni e dagli allevamenti (2). Per quanto riguarda i sequestri – sottolinea Coldiretti -, i settori maggiormente interessati sono quelli delle carni e degli allevamenti col 32 per cento, delle conserve alimentari con il 31 per cento del valore sequestrato, dei vini e degli alcolici con il 16 per cento, del latte e derivati con l’ 11 per cento e della ristorazione con l’uno per cento del valore sequestrato.


Il rischio di smercio di confezioni senza i necessari requisiti sanitari in prodotti che spesso sono anche i simboli dell’agroalimentare italiano assume un valore che – evidenzia la Coldiretti – va ben al di la della situazione specifica e va per questo combattuto con decisione. Con la crisi aumentano i rischi di frodi e sofisticazioni, un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull’inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.

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LA MOZZARELLA STG PROTAGONISTA DELLO STAND DI CONFAGRICOLTURA A TUTTOFOOD

 

Ogni giorno degustazioni guidate in abbinamento a prodotti Dop e Igp

Ad oggi sono 20 i prodotti agro-alimentari con denominazione STG, il cui riconoscimento è stato concesso dalla Ue per la loro composizione tradizionale e/o per il tradizionale denominazione STG.

Terza tappa del progetto di comunicazione sulle Dop, Igp, Stg promosso da Confagricoltura e finanziato con il contributo dell’Unione europea e dello Stato italiano. Confagricoltura presenterà a Tuttofood, la più importante rassegna italiana dell’agroalimentare, i prodotti Stg (Specialità Tradizionale Garantita).

In Europa sono 20 i prodotti (o gruppi di prodotti) agro-alimentari con denominazione STG.

Il Paese con il maggior numero di STG è il Belgio (5), seguito da Polonia (4), Spagna e Finlandia (3 per ciascuno), Svezia (2), Inghilterra, Italia e Paesi Bassi (1 a testa). Riguardo alla tipologia di prodotti, al primo posto ci sono le Birre (6, fra cui tutte le 5 STG belghe), seguite da Spezie ed essenze (4), Prodotti da forno (3), Formaggi (3), Prodotti a base di carne (2), Altri prodotti di origine animale (1) e Carni fresche (1).

 

 

 

L’Italia ha un solo prodotto Stg: la mozzarella. Che non va confusa con la mozzarella di bufala campana DOP, ottenuta solo da latte di bufala prodotto e trasformato in un ristretto areale di produzione.

Ciò che caratterizza, infatti, un prodotto STG sono gli ingredienti e il metodo di produzione, che rispondono a una tradizione consolidata nel tempo e divenuta sinonimo di qualità, e non il fatto di essere legato ad una specifica area di origine. Così, pur essendo la mozzarella un prodotto tipicamente italiano, l’area di produzione della STG riconosciuta è praticamente estesa a tutto il territorio dell’Unione Europea.

La mozzarella STG è un formaggio fresco a pasta filata, molle ed a fermentazione lattica, il cui nome deriva dal verbo “mozzare”, operazione praticata a mano nella fase finale della lavorazione.

Un disciplinare di prodotto ne detta le principali caratteristiche fisiche, organolettiche, chimiche e microbiologiche. E stabilisce i requisiti di conformità relativi alle materie prime da impiegare, al lattoinnesto naturale da usare per dar via al processo di lavorazione e al procedimento di fabbricazione, le cui fasi debbono essere svolte in ciclo continuo nello stesso stabilimento di produzione.

Infine, la mozzarella STG può essere posta in vendita solo se appositamente preconfezionata all’origine, indicando sull’etichetta tanto la garanzia dell’Autorità competente, quanto l’indicazione della temperatura massima di conservazione (4° C) e la data di scadenza.

Il risultato finale è un ottimo formaggio da tavola, impiegato anche per la preparazione di un tipico piatto come la pizza napoletana anch’essa, non a caso, STG in via di registrazione: il suo disciplinare di produzione è in corso di esame da parte di Bruxelles.

La mozzarella STG è la protagonista delle degustazioni che, ogni giorno, alle 11,30 e alle 16 il giornalista, esperto di formaggi, Alberto Marcomini, guida presso lo stand di Confagricoltura a Tuttofood

TuttoFood – pad. 24P/1 – stand L03/m04