Il prosecco italiano è uno dei grandi successi ottenuti in tutto il mondo nel campo della vinificazione.
Secondo i dati Istat da alcuni anni a venire, il prosecco spumante, prodotto in Italia, supera nelle vendite lo champagne, oltrepassando i 320 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo, aumentando così del 20% l’esportazione, mentre l’esportazione dello champagne è rimasto fisso sulle 307 milioni di bottiglie, con un aumento del 0,7%.
Questo traguardo storico è stato raggiunto grazie anche alle vendite effettuate in America, che hanno superato del 30% quelle dell’anno precedente, con un introito lordo di 150 milioni di dollari.
Se oggi si è riusciti ad arrivare a questo traguardo, è principalmente merito di persone, che con anni di estenuante lavoro, hanno iniziato la coltivazione del vitigno Glera, di cui l’85% delle proprie uve occorrono per produrre il vino prosecco, il rimanente 15% è composto da uva Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, pinot bianco e grigio, tutti in parti uguali del 15%.
I terreni adatti a questo tipo di vitigno, sono quelli ben esposti al sole e ben drenati: essi devono essere distanziati fra di loro, in modo che ogni ettaro di terreno deve contenere 2300 ceppi di vitigno, il procedimento di coltivazione non deve avere forzature di produzione, in modo da non alterare la qualità e il sapore dell’uva.
Il metodo di vinificazione del Prosecco si diffuse inizialmente nel Goriziano, poi nella Dalmazia (oggi è chiamato col nome Prosek), producendo un vino passito, poi nel Vicentino e nel Trevigiano: nel corso degli anni la produzione venne a diminuire, mentre nelle zone della Provincia di Treviso e nelle colline di Conegliano, Asolo e Valdobbianese andavano ad aumentare, dove oggi si verifica la più grande produzione di Prosecco Italiano.
Ci si è soliti chiederci se il prosecco va catalogato nella lista dei vini oppure nella lista degli spumanti, fondamentalmente il prosecco è un vino bianco, agli inizi veniva chiamato vino Glera, come il vitigno in cui viene ricavato, ma col passare del tempo è stato trasformato in prosecco, di cui viene prodotto in tre qualità, prosecco spumante, prosecco frizzante e prosecco fermo, chiamato anche “tranquillo”, che cambia anche di colore orientandosi verso il giallo paglierino e si presta perfettamente come vino da accompagnamento ad antipasti e primi piatti leggeri, grazie al suo gusto morbido e aromaticamente fruttato.
Il prosecco spumante, richiede un particolare procedimento di vinificazione: messo in contenitori d’acciaio a tenuta ermetica di pressione, vengono aggiunte sostanze zuccherine e viene lasciato fermentare, in modo da creare le famose bollicine a base di anidride carbonica, aumentandone anche leggermente il grado alcolico. Questo metodo di preparazione è chiamato Metodo Chamat, che permette di ottenere questo tipo di vino spumante in pochi mesi.
Grazie alla rapidità di produzione, si è verificato il sorpasso nelle vendite a livello mondiale sullo champagne, essendo sottoposto a un procedimento di produzione molto lento, il Metodo champenoise, ma con questo metodo la Francia mantiene molto più elevato il costo della bottiglia, ricavando un introito maggiore.
Il processo di vinificazione del prosecco inizia nei primi giorni di settembre, quando il grado di maturazione delle uve raggiunge il punto giusto, una volta raccolte, vengono separati tutti gli acini dai raspi (acini che devono rimanere interi per evitare la fermentazione anticipata) e posti a pressatura in modo di ricavare il mosto fiore.
La vinificazione in bianco viene ottenuta attraverso l’utilizzo di lieviti selezionati per ottenere la fermentazione che porta gli zuccheri a trasformarsi in alcol e anidride carbonica.
Questa procedura ha una durata di 15/20 giorni e avviene ad una temperatura di 18°C, per consentire al mosto di mantenere i profumi primari dell’uva appena raccolta, quindi si procede con un periodo chiamato “di maturazione” e subito dopo ad operazioni di travaso e filtrazione, per consentire al prodotto di rimanere limpido.
Il riconoscimento del Prosecco, con l’acquisizione del marchio DOP, (denominazione di origine controllata) è avvenuta il17 luglio 2009.
Il prosecco si abbina perfettamente con piatti a base di pesce o crostacei e con antipasti non molto pesanti, ottimo anche come aperitivo essendo capace di preparare il palato alla degustazione del pranzo.