I prodotti italiani sono destinati ad essere ‘consumati’ sempre di più oltre confine e grazie al commercio estero il made in Italy continua ad avere un saldo nettamente in attivo. Il marchio Italia, dunque, è in forte espansione per effetto della domanda estera che riporta la bilancia dei pagamenti dell’industria italiana in posizione di riequilibrio.
Ad esempio, l’Italia è il terzo paese esportatore nel mondo per il settore tessile-abbigliamento, dopo Cina e Germania grazie a circa 450mila addetti e oltre 50mila aziende presenti sul territorio.
I prossimi anni saranno difficili per il mondo imprenditoriale italiano a causa del rallentamento economico a livello internazionale e della stagnazione della domanda interna. Con questo scenario di crisi, occorre che le aziende puntino sui mercati esteri per garantirsi una posizione di maggiore sicurezza imprenditoriale.
Per attuare corrette politiche di internazionalizzazione, dunque, le aziende devono individuare il paese estero e, conseguentemente, le modalità di entrata (dalla semplice esportazione di prodotti ai servizi di insediamento dell’impianto produttivo) e di espansione in quel mercato.
Le imprese italiane devono puntare oltre ai mercati tradizionali (Europa,Russia, Stati Uniti e Giappone) anche a nuove realtà emergenti come per esempio i mercati asiatici verso i quali c’è stata negli ultimi anni una sostanziale crescita delle esportazioni. Per individuare il giusto mercato in cui espandersi, occorre valutare l’”attrattività” del contesto nazionale del paese straniero con tutte le possibili opportunità e i probabili rischi legati alla scelta di investire nel nuovo mercato.
L’esportazione diretta con l’utilizzo di risorse umane e di know-how del paese di origine è la forma di entrata più usata in quanto prevede investimenti minori e garantisce un elevata diffusione dei propri marchi accompagnata ad un minor rischio. Per esportazioni dirette di successo è necessario formulare strategie di lungo periodo e costituire una struttura organizzativa ad hoc:
– una rete di vendita per l’estero dedicata allo specifico mercato selezionato;
– un agente di vendita che media tra l’esportatore e il compratore per promuovere le vendite;
– una sussidiaria commerciale che rappresenta un’unità operativa presente nel mercato estero;
– un’agenzia di traduzioni professionali che consente di fornire alle aziende esportatrici strumenti linguistici necessari per comunicare con il potenziale cliente nella sua lingua madre.
L’operazione di internazionalizzazione è necessaria per consentire alle imprese di incrementare la propria competitività e garantirsi buoni margini di profitto ma più in generale per un miglioramento della situazione economica del paese Italia in tempo di crisi.