Opportunità “Green” per una risorsa potenzialmente tutta Italiana
Seppur dobbiamo spesso apprendere dagli altri come le nostre risorse siano ottimizzabili per il rispetto dell’ambiente e, magari, per ottenere quel raggiungimento degli obiettivi tracciati per l’Italia dall’Europa e previsti per il 2020, questa volta non possiamo dire di essere stati battuti sul tempo. Certo, la novità proviene dall’Inghilterra, e da Londra nello specifico, ma il Paese tipico della buona tavola e dei ristoranti è sicuramente il nostro. Adesso, basta far proprie le scoperte effettuate oltre Manica, per diventare il primo Paese (per volume di risorse utilizzate, visto che sul tempo la Gran Bretagna ci ha già battuti) a sfruttare tale risorsa. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta.
In poche parole, tutti quei rifiuti che vengono prodotti dalla ristorazione londinese e dalle industrie alimentari saranno trasformati in energia per alimentare migliaia di abitazioni. A dichiararlo è stata la Thames Water, in compartecipazione con la firmataria 2OC: le parti hanno stipulato infatti un accordo del valore di 200 milioni di sterline. In potenza, quella londinese potrebbe diventare la più grande centrale elettrica alimentata da olio fritto e grassi alimentari. In potenza, appunto. Perché non esiste Paese maggiormente dedito alla ristorazione e alla cucina come l’Italia. Ecco perché queste nuove opportunità per la riqualificazione energetica e per portare energia alternativa negli edifici, sia pubblici che privati, potrebbero invece essere da sprone per un Paese, come quello nostro, in grado di sostenere tutte le maggiori risorse rinnovabili ad oggi utilizzate.
Approfondiamo come dovrebbe funzionare la nuova tecnologia rinnovabile: la previsione è di raccogliere circa 30 tonnellate di rifiuti giornalieri, necessari per metà ad alimentare una centrale elettrica sita in Beckton. Una produzione energetica stimata di circa 130 GW/h all’anno, funzionale ad alimentare oltre 40 mila abitazioni.