Vino, il made in Italy ha trovato l’America
Ha brindato all’insediamento con bollicine italiane. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama è diventato il miglior testimonial mondiale dell’andamento del mercato, che vede i vini italiani continuare a crescere negli Usa. Poco, ma continuano a salire. Proprio negli States dove la crisi ha cominciato a mordere prima che in altri paesi e dove il dollaro debole penalizza i prodotti dell’area euro: le bottiglie made in Italy tengono testa a tutti, pure alla Francia, che con i suoi Champagne e Bordeaux firmati la faceva da padrona e che da qualche anno si ritrova davanti l’Italia, prima per bottiglie vendute Oltreoceano. Un sorpasso clamoroso confermato nel 2008 dall’Iwfi, Italian Wine & Food Institute. L’istituto di New York guidato da Lucio Caputo segnala che a fronte di una riduzione in quantità del 6,5% rispetto al 2007 abbiamo migliorato la posizione in valore, con +1%. Un record rispetto ai competitor: l’Australia ha perso il 5,5% in quantità e il 13,7% in valore, la Francia il 12,9% in quantità, il doppio esatto di noi. I cugini d’Oltralpe sono cresciuti in valore del 6,5%, ma a conti fatti, ma non riesce a raggiungere l’Italia che s’è conquistata il 29,1% dell’export, contro il 24,2% dell’Australia e 12,4% della Francia.
Continua a leggere l’articolo di PAOLA JADELUCA su Affari e Finanza di Repubblica