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Passione formaggio fontina: le fontine finaliste al concorso di Golosaria

 

Formaggio e made in Italy

L’Assessorato dell’ agricoltura e risorse naturali informa che ha ottenuto un buon successo l’asta delle Fontine finaliste al Concorso Fontina d’alpage 2009, tenutasi domenica scorsa, 15 novembre, nell’importante cornice di Golosaria, nota fiera enogastronomica organizzata dal Club di Papillon, svoltasi a Torino e animata dal giornalista enogastronomico Paolo Massobrio.

Le Fontine sono state presentate ai ristoratori e operatori del settore e messe all’asta alla fine del pomeriggio, durante la premiazione delle Corone radiose, ovvero le migliori tavole della Guida Critica Golosa di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e degli Artigiani radiosi del 2009, i migliori produttori del territorio del Nord Ovest.

Un pubblico partecipe e interessato, composto tra gli altri dai migliori ristoratori e operatori del settore del Nord Ovest, si è sfidato per aggiudicarsi le mezze forme di Fontina, di circa 4 chili l’uno, delle dieci finaliste del Concorso organizzato dall’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali per valorizzare le migliori Fontine prodotte in alpeggio durante l’estate scorsa. La Fontina ha anche raggiunto la quotazione di 50 euro al kg.


Il ricavato dell’asta sarà ripartito fra i primi tre vincitori del Concorso Fontina d’Alpage 2009, la cui premiazione, organizzata in concomitanza con la consegna dei riconoscimenti del Concorso delle Batailles de reines, si svolgerà domenica prossima, 22 novembre 2009. Sarà una premiazione all’insegna del rosa, saranno, infatti, tre donne a salire sui gradini del podio.

A ricevere il primo premio sarà Tiziana Cerise, con la Fontina prodotta nell’alpeggio Barasson di Etroubles a un’altitudine di 1.900 metri e con 86 bovine monticate (fascera 212), al secondo posto si è classificata Rosella Frachey, con la Fontina prodotta a un’altitudine di 2.200 metri nell’alpeggio l’Arp-Vieille di Valgrisenche con 68 bovine (fascera 124) e al terzo posto Irene Abram, dell’alpeggio Berovard di Ollomont, a un’altitudine di 2.000 metri con 90 bovine monticate (fascera 243).

Da rilevare come questo podio, tutto femminile, testimoni l’importanza del lavoro e della dedizione delle donne nelle aziende agricole e come un impegno costante e serio possa portare al raggiungimento di alti livelli qualitativi del prodotto.
Ad affiancare queste “prime donne” saranno gli altri sette finalisti, tutti quarti ex-aequo:
Favre Rino, alpeggio Larveusse di Doues, fascera 252
Caseificio Agricole Valgrisenche di Valgrisenche, fascera 750
Clusaz Andrea, alpeggio Beaurègne di Arvier, fascera 129
Yeuilla Attilio, alpeggio Les Maisonnettes di Avise, fascera 173
Betemps Leo, alpeggio La Léchère di Bionaz, fascera 221
Petitjacques Rinaldo, alpeggio Les Barmettes di La Thuile, fascera 24
Bonin Sandro, alpeggio Grimaudet di Gressan, fascera 117.

Da non dimenticare, infine, l’importante lavoro quotidiano dei casari, che grazie alla loro professionalità contribuiscono all’ottenimento di tali positivi risultati. Tutte le Fontine che sono state valutate nel corso delle diverse sessioni di degustazione hanno infatti fatto riscontrare un notevole livello qualitativo.


Vacanze: sei italiani su dieci rientrano con cibo e vino come souvenir

 

Vacanze: sei italiani su dieci rientrano con cibo e vino come souvenir

Quasi sei italiani su dieci rientrano portando con se un prodotto alimentare tipico del luogo di vacanza che è stato il souvenir preferito dai turisti che hanno trascorso le ferie estive in Italia nel 2009. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it  dal quale risulta peraltro che, nonostante la situazione di crisi, appena il 12 per cento dei vacanzieri ha rinunciato a qualsiasi tipo di ricordo della vacanza. Il prodotto alimentare caratteristico del territorio come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve è stato il piu’ gettonato con il 58 per cento di preferenze, ma apprezzati sono stati anche i prodotti artigianali locali (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc.) con il 25 per cento mentre in calo sono i ricordi piu’ commerciali come cartoline, gadget e magliette che sono stati acquistati solo dal 5 per cento dei turisti.

La tendenza a fare spese utili ha dunque favorito – sottolinea la Coldiretti – l’acquisto come ricordo nei luoghi di vacanza dei prodotti alimentari tipici da consumare al ritorno a casa con parenti e amici. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise – sottolinea la Coldiretti – sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo “appetitoso” dei luoghi di vacanza.


Una tendenza in rapido sviluppo favorita – continua la Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo.

Il turismo enogastronomico vale infatti – continua la Coldiretti – cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l’unica nel mondo a poter offrire 182 denominazioni tutelate dall’Unione Europea e 4.471 specialita’ tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). Specialità nostrane che – precisa la Coldiretti – possono essere acquistate nella grande varieta’ dei percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicita’ del territorio e, oltre ai diciottomila agriturismi, 60.700 tra frantoi, cantine, malghe e cascine dove comperare direttamente dai produttori senza intermediazioni.

La novità dell’estate 2009 è stato però l’apertura in molte città e località turistiche dei marcati degli agricoltori di campagna amica ( www.campagnamica.it  ) organizzati dalla Coldiretti dove è possibile fare acquisti di prodotti genuini direttamente dal campo alla tavola alla tavola.

Il prodotto tipico locale piace anche agli stranieri come dimostra una ricerca dell’Istituto Piepoli-Leonardo-Ice nella quale si evidenzia che a mantenere vivo il ricordo dell’Italia per quasi uno straniero su due (45 per cento) sono proprio il cibo e il vino Made in Italy. Ad essere particolarmente attratti dalle specialità alimentari Made in Italy sono nell’ordine – conclude la Coldiretti – i cittadini svedesi (70 per cento) e americani (58 per cento), mentre il gradimento è più basso per quelli cinesi (31 per cento) e per i russi (28 per cento) che preferiscono i prodotti della moda.

 

Quale souvenir è il preferito nel luogo di vacanza? %

Un prodotto agroalimentare tipico, caratteristico del territorio 58

Un prodotto artigianale (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc.) 25

Un ricordo commerciale (cartoline, gadget, maglietta, ecc.) 5

Niente, per risparmiare 12

Fonte: Sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it

 

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