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CRISI: CENSIS; COLDIRETTI, NIENTE PANICO: A TAVOLA SALE DOC E BIOLOGICO

Il fatto che crescano notevolmente gli acquisti familiari di alimenti di qualità come il vino a denominazione di origine (+7 per cento) e gli alimenti biologici (+ 5 per cento) con una sostanziale stabilità dei consumi alimentari complessivi nel 2008, conferma l’analisi del Censis sul fatto che “alla qualita’ della vita non si voglia rinunciare”. E’ quanto afferma la Coldiretti che nel commentare il quadro tratteggiato dal ‘Diario della Crisi’ redatto dal Censis, secondo il quale, di fronte alla crisi ”la reazione degli italiani sembra essere improntata ad una sostanziale razionalita’”.

Nonostante la crisi secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea sono aumentati i consumi di alimenti di “qualità” come ad esempio la frutta e verdura biologica, fresca e trasformata, che nel 2008 ha fatto segnare un balzo nei consumi domestici del 20 per cento.

Nel 2008 – continua la Coldiretti – è avuto un incremento record dell’ 8 per cento la spesa in campagna nelle aziende o nei mercati degli agricoltori per un valore delle vendite per un totale stimato in 2,7 miliardi di Euro. Tra le motivazioni che spingono a questa modalità di acquisto senza intermediazioni, secondo l’indagine Swg/Coldiretti, la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) battono nettamente la ricerca del risparmio (28 per cento).

Tipico e biologico sono settori di eccellenza del Made in Italy in cui l’Italia detiene il primato a livello comunitario con cinquantamila aziende biologiche che coltivano oltre un milione di ettari, ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni. L’Italia – precisa la Coldiretti – è diventato, con il sorpasso sulla Francia, anche il primo produttore mondiale di vino e sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt).

Le tendenze di acquisto confermano le grandi potenzialità del Made in Italy anche in tempi di crisi ma evidenziano anche – conclude la Coldiretti – che il crollo di redditi in agricoltura non dipende dalla crisi generale ma dalla inefficienza della filiera lungo la quale i prezzi che moltiplicano di cinque volte dal campo alla tavola.


ECCELLENZA UMBRA PER L’AGRICOLTURA ITALIANA

Agriumbria, evento agrozooalimentare d’Italia, autentica eccellenza di una piccola regione – l’Umbria – per le grandi ragioni del coltivare, allevare ed alimentare una nuova idea del mondo. Una nuova idea di mondo capace di tenere insieme lo splendore dei luoghi, la ricerca, la crescita delle conoscenze, dei saperi, dei sapori, lo spirito d’impresa sociale, la qualità del lavoro e della vita per tutti.

Da anni, infatti, Agriumbria non si propone come semplice, mero fatto commerciale, bensì come mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione che non sottende la “cultura nella e dell’agricoltura” tra operatori, trasformatori e cittadini consumatori verso illuministiche vie locali e globali di un comparto che ha buone ragioni per non rischiare la marginalizzazione. Ragioni che devono essere nelle convinzioni di ciascuno perché è il tempo di capire che “l’Agricoltura” è economia reale per eccellenza a fondamento di ogni vita sull’unica terra a disposizione.

Questi sono i presupposti da anni portati avanti da Umbriafiere spa per la sua “Fiera più fiera” – Agriumbria -. Evento proposto con una grafica, loghi e slogan di grande originalità a sostegno dei contenuti appena richiamati. Quest’anno, edizione n° 41 – 27/29 marzo – in grafica spicca un vecchio aratro, con vomero rincalzato, che “archimedicamente” quasi sostiene il globo. Quel “quasi” è giusto l’intertizio spaziale per far transitare lo slogan di quest’anno “ Agriumbria: l’agricultura che sostiene il mondo”. E che dire di un’originale cartolina con tre piccoli e inequivocabili segni fotografici: la chiesa e sacro convento di Francesco d’Assisi; la piazza IV novembre di Perugia;la porta medioevale di Bastia Umbra, per suggellare il contesto storico, architettonico, culturale e paesaggistico a cornice di Umbriafiere, centro espositivo dell’Umbria. Una cartolina incastonata in un simpatico calendario tascabile correlato ad un messaggio fax che sintetizza l’evento certificato I.S.F. come una tre giorni per “Conoscere, conoscersi e farsi conoscere”, tra motori, macchine e attrezzature agricole, zootecniche, orto florovivaistiche. Mangimi, sementi piante, fiori, fertilizzanti, agro farmaci. Istituzioni enti e associazioni. Prodotti ed attrezzature di lavorazione, conservazione ed esposizione degli agroalimentari. Servizi all’impresa e editoria specializzata. Mostre concorsi, esibizioni, aste, mercati regionali e nazionali per bovini, ovini, suini, caprini, equini, avicunicoli e selvaggina. Agishow Enama, eventi culturali, aree specialistiche e dimostrative. Questa la filosofia ed i settori merceologici che hanno fatto e fanno registrare concreti risultati come un consolidato di oltre sessanta mila presenze da ogni dove d’Italia ed estero: Germania , Ungheria, Spagna, Croazia, Slovenia, Albania ecc. per il piacere degli oltre 450 espositori diretti e quasi altrettanti rappresentati fin qui accolti dall’apposita commissione commerciale che sostiene il piccolo ma motivato staff organizzativo di Umbriafiere. Significativi anche gli sforzi, gli impegni portati avanti da Umbriafiere spa – presidente Lazzaro Bogliari – per l’ampliamento degli spazi logistico espositivi – 13.000 mq. al coperto, 25.000 mq. all’aperto e 7.000 mq. destinati alle mostre zootecniche – e che, tuttavia, anche quest’anno, non consentiranno di soddisfare tutte le richieste che continuano ad arrivare per essere a questo nobile evento di filiera, molto utile al cammino della multifunzionalità delle aziende agricole e quanti non vogliono misconoscere il dato positivo culturale ed economico-sociale che arriva dagli operatori agricoli. E viene anche spontaneo suggerire una visita di almeno un giorno perché tanti saranno gli eventi nell’evento. Le quattro sale del centro congressi andranno a pieni giri con convegni, seminari e dimostrazioni proposti da istituzioni, enti ed associazioni di categoria, alcuni dei quali, come quelli della Facoltà di Agraria dell’Ateneo Perugino e dal Cesar su “Mercato e filiere alimentari” sono già in campo con sistematiche ricerche ed approfondimenti portati avanti con gli allievi degli istituti agrari ed alberghieri dell’Umbria e le realtà imprenditoriali locali.

I consorzi agrari terranno una grande assemblea di area centro Italia. La prestigiosa vetrina e premio nazionale “Ercole Olivario”, da anni magistralmente organizzato dalla Camera di Commercio di Perugia, terrà uno dei suoi epiloghi in Agriumbria – venerdì 27 pomeriggio. L’Assonapa, oltre alla mostra nazionale della specie ovina terrà un’asta di arieti selezionati iscritti al libro genealogico e presenterà il protocollo del nuovo marchio dell’agnellone dell’Appennino. L’Apa e l’Anabic in coordinamento con l’Aia cureranno mostre, esibizioni, gare morfologiche, aste di tutte le specie animali allevati in Italia a partire dalla spettacolare e superba razza Chianina anche definita dei “Giganti bianchi”. E sulle carni autoctone è in preparazione per sabato pomeriggio – 28 marzo l’ampio approfondimento e confronto tra allevatori, istituzioni e consumatori a tutela dell’originalità del prodotto e dei territori. Ed i prodotti agroalimentari vino, olio,carni, latte, formaggi ecc, con la regia dell’Assessorato regionale all’Agricoltura e l’Arusia saranno in bella vetrina e degustazione programmata intorno a “L’Osteria de brutto tempo” antico sito di ricreazione agreste rivisitato in chiave moderna per rimarcare che il tempo libero degli operatori agricoli arrivava ed arriva quando le condizioni meteo non consentono di essere nei campi e al tempo stesso non denigrare il “brutto tempo” o cattive condizioni atmosferiche, comunemente definite dai cittadini, perché senza di esse il ciclo della natura si fermerebbe a vantaggio della desertificazione. Per completare l’atmosfera dell’habitat agreste non mancherà la ormai tradizionale simulazione dell’aia con un pullular di animali domestici ed attrezzature della civiltà contadina che tanto fascino riscuotono tra grandi e piccini. Il paesaggio in genere e quello rurale in particolare sarà oggetto di una mostra e un momento seminariale a cura del 3 A – Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria per valorizzare le esperienze del nostro territorio e renderne visibili tutte le possibili interazioni europee.

La fiera resterà aperta, nei tre giorni, dalle ore 9.00 alle 19.00. Biglietto ingresso € 10; ridotto € 1 per gli invitatati dagli espositori; agevolazioni particolari per gruppi precostituiti dalle istituzioni, enti ed associazioni di categoria.