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Export Marmi Italiani nel primo semestre 2011

Nei primi sei mesi del 2011 l’Italia ha esportato due milioni e 28.000 tonnellate di marmi, graniti, travertini e pietre, grezzi e lavorati, per un valore di 801 milioni e 280 mila euro con un aumento del valore del +7,8% rispetto allo stesso periodo e con una diminuzione delle quantità esportate del -2%.
Lo rende noto ufficialmente l’Internazionale Marmi e Macchine Carrara nella sua consueta rilevazione che consente una comparazione puntuale non solo con lo stesso periodo del 2010 ma anche con le rilevazioni statistiche che cura da oltre trenta anni.
Il risultato sostanzialmente positivo del semestre, mette però in evidenza che, a giugno 2011, l’export di prodotti e materiali lapidei italiani perde slancio nel confronto sullo stesso periodo del 2010 anche per le voci di maggiore importanza che si restringono ai marmi e graniti grezzi e lavorati e non comprendono altri materiali.
Queste voci, che sono le più importanti, pesano per 768 milioni di euro ( vedi tavola) per 1 milione e mezzo di tonnellate confermano, nel confronto con il primo semestre del 2010, un aumento apprezzabile sui valori, pari a +7,8%, ma restituisce un leggero calo sui volumi, -2%, più negativo di alcuni decimali rispetto alla rilevazione di maggio.

È una conseguenza delle difficoltà del quadro internazionale che iniziano ad avere effetto anche in questo settore, pur se in presenza di un aumento del +10% nei valori medi per tonnellata di esportato che si evidenzia soprattutto nell’export di marmo in blocchi (+15%) ma anche di graniti lavorati (+ 8,5%) e nei marmi lavorati con un +5%.
“È la sostanziale conferma del trend generale individuato nelle precedenti rilevazioni – dice Giorgio Bianchini, presidente di IMM commentando il dato semestrale – quando abbiamo riscontrato un consolidamento delle esportazioni nazionali sulle fasce di prodotto di maggior valor aggiunto, e sui mercati che possono ancora pagarle a prezzi adeguati. La situazione internazionale impone prudenza con un panorama che è soggetto a mutamenti quasi quotidiani. Tra le varie tipologie di prodotto, si comportano in questo modo i marmi in generale, sia grezzi sia lavorati, anche se i raffronti dei due casi danno percentuali differenti, mentre il granito lavorato mostra segni di ripresa che, naturalmente, ci auguriamo si consolidi”.

Le aree che hanno mostrato un trend positivo sono quelle abituali, con l’eccezione dell’Africa settentrionale (dove in un contesto difficilissimo l’Algeria ha un import di materiali italiani in ascesa) in attesa di un rasserenamento del quadro generale dell’area.
Buono anche l’andamento del mercato europeo, sia comunitario che non comunitario: da notare che le due aree coprono assieme il 45% circa dei valori dell’export nazionale e che nell’area comunitaria hanno trend positivo soprattutto Francia, Germania, Austria e Polonia ma è positivo anche l’import della Svizzera e della Federazione Russa.
Il Medio Oriente, mercato tradizionalmente importante, segna una crescita complessiva del +17% in valore sulle voci maggiori, mentre l’Estremo Oriente segna +10% soprattutto con Indonesia Cina Taiwan e Hong Kong mentre l’India non ha lo stesso passo e comunque sempre su livelli apprezzabili.
“A fianco dei partner tradizionali stanno si stanno consolidando alcuni mercati, come quelli dell’America Latina – sottolinea Paris Mazzanti direttore di IMM – con un Brasile dinamico, superato nell’import di prodotti italiani, dal Messico in crescita di valore. Cina e India si confermano maggiori importatori di marmi in blocchi, seguite dall’Algeria malgrado una situazione di area molto difficile. Da segnalare che anche per i marmi lavorati ci sono piccole novità con gli USA che sono sempre il maggior cliente, ma con valori decrescenti”.
Gli “States” infatti, segnano un -10,6% nel semestre, con l’Arabia Saudita come secondo importatore che vede crescere del +19,7% il valore dei marmi importati mentre il terzo importatore, per fatturato, è la Germania, seguita dalla Russia (in crescita) e dalla Francia (in leggero calo).
La performance migliore si segnala il Qatar con un trend in crescita sia di valori sia di volumi segnando nel primo semestre un import per 13 milioni e mezzo di euro in marmi lavorati. La cifra non è enorme se confrontata con gli oltre 54 milioni dell’export verso gli Stati Uniti, ma è più del doppio rispetto a quanto importato nel 2010.
Pressoché stabili le importazioni italiane con 907.384 tonnellate complessive per un valore di 212 milioni e 906mila euro (+1,6% in quantità e +1,7% in valore) con una crescita dei graniti grezzi acquistati sostenuta da un aumento proporzionale dell’export di graniti lavorati mentre è in forte flessione l’import di marmi da altri paesi.

Made in Italy: promozione agroalimentare in Nordamerica

La Camera di Commercio di Mantova, la Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Buonitalia Spa, in collaborazione con Retecamere e con il supporto tecnico di Promos Milano quale soggetto capofila, intendono dare vita ad un articolato progetto di promozione dei prodotti agroalimentari della Lombardia in Nord America (USA e Canada) che si svolgerà da gennaio a dicembre 2010. L’iniziativa, il cui obiettivo principe è quello di favorire la penetrazione delle imprese lombarde all’interno di questi importanti mercati, si rivolge a tutte le aziende agroalimentari lombarde che producono formaggi, vini, salumi, riso, pasta, e altri alimenti appartenenti al settore fine foods e bio, con particolare attenzione ai prodotti DOP ed IGP, i vini DOC e DOCG nonché ai numerosi prodotti tradizionali lombardi. Nelle città di New York, Chicago, Houston, Los Angeles, Montreal, Vancouver, Toronto avranno luogo una serie di azioni di promo-commercializzazione quali, ad esempio: promozione presso catene di ristoranti; degustazioni guidate; angoli promozionali presso catene della Grande Distribuzione Organizzata; eventi promozionali “Assaggia la Lombardia” (marzo, maggio, settembre 2010); corsi di formazione e informazione sui prodotti lombardi presso scuole americane; missioni commerciali ed incontri d’affari in USA e Canada (marzo, maggio, settembre 2010); accoglienza di delegazioni di importatori nordamericani in Lombardia (marzo, maggio, ottobre 2010); supporto ed assistenza alle certificazione dei propri prodotti nel mercato nordamericano.
Le imprese potranno partecipare alle diverse iniziative in calendario nel corso di tutto il 2010 versando una quota che, grazie ai contributi resi disponibili dalla Camera di Commercio, è di 300 euro + IVA e permette alle aziende di partecipare a missioni commerciali, ad incontri d’affari e di proporre i propri prodotti su uno dei mercati, il Nord America, tra i più remunerativi per i prodotti alimentari italiani.

Camera di Commercio di Mantova, Servizio comunicazione, Paola Cortese, tel. 0376 234270


Toscana – Le imprese incontrano i consulenti di Toscana Promozione

Toscana Promozione ha organizzato per le imprese toscane diversi incontri con i propri consulenti che avranno luogo nelle seguenti giornate:
– mercoledì 25 marzo 2009: Incontri con il consulente Simest per valutare possibilità di finanziamento su progetti di investimento e di promozione commerciale in paesi al di fuori della UE;
– giovedì 26 marzo 2009: incontri con il consulente di Informest per promuovere il sistema economico della Regione Toscana all’estero e favorire l’internazionalizzazione delle aziende locali verso i mercati del Centro-Est Europa e C.S.I.;
– lunedì 30 marzo 2009: incontri con i consulenti di Sace e Sace BT per le aziende interessate a conoscere i servizi e i prodotti assicurativo-finanziari a copertura rischi di credito connessi alle attività commerciali e agli investimenti delle imprese italiane all’estero;
– martedì 31 marzo 2009: incontri con il consulente legale e doganale, rivolto alle imprese che affrontano problematiche connesse alla materia dogane e trasporti internazionali, oltre ai relativi aspetti legali.

Toscana Promozione, e-mail: info@toscanapromozione.it


Con “Fellow” un nuovo ponte tra Toscana e Usa

 

Si chiama “Fellow”, è la prima rivista italiana di questo genere totalmente bilingue, cioè con i testi interamente tradotti anche in inglese. Nasce a Firenze e punta a diventare un nuovo ponte di amicizia e dialogo tra la Toscana e gli Stati Uniti. Ma le ambizioni sono ancora più alte, perché se in questi mesi si è parlato molto di Usa, in occasione del cammino che ha portato Obama alla presidenza, mancava ancora uno strumento in grado di condividere idee e opportunità dell’economia, della scienza, della ricerca, dalle possibilità di import-export alle nuove frontiere della medicina e delle biotecnologie. «Una rivista che di fatto segna un’ulteriore importante tappa nel rafforzamento dei legami già di assoluto rilievo che esistono tra la Toscana e gli Stati Uniti – ha ricordato il vicepresidente Federico Gelli – Basti pensare alla straordinaria presenza di sedi di università americane sul nostro territorio o ai dati del nostro export in Usa soprattutto per quanto riguardo l’agroalimentare di qualità, oppure a esperienze di grande significato etico e formativo, quali quelli che hanno portato gli studenti della Syracuse University al lavoro nei campi confiscati alla mafia, fianco a fianco con i loro coetanei italiani. Solo alcuni esempi dei legami che esistono e che non possono che essere ulteriormente alimentati da una rivista come Fellow»
Tra le iniziative ricordate da Gelli come esempio di proficue relazioni tra la Regione Toscana e gli Usa anche il progetto Best (Business exchange and student training, borse di studio per giovani toscani nella Silicon Valley). Senza dimenticare le 24 sedi universitarie presenti a Firenze, con circa 800 corsi attivati negli ultimi anni.
Tra gli obiettivi di “Fellow”, la promozione delle attività imprenditoriali e intellettuali toscane negli Stati Uniti, oltre a un’attenta osservazione del mercato finanziario americane e delle sue potenziali capacità di attivare nuovi investimenti nella nostra regione. Ma la rivista punta anche a proporsi come tramite di una più intensa collaborazione tra le università toscane e i più importanti campus statunitensi, sia nell’ambito della ricerca scientifica che della formazione di una più dinamica cultura d’impresa.